[Testo a cura della dr.ssa Simona Tavecchio, dermatologo]


Tutta la nostra pelle è fotosensibile, cioè subisce delle modifiche quando viene colpita dalla radiazione ultravioletta dei raggi solari.

Quest’ultima determina infatti delle alterazioni molecolari, cellulari, tissutali e cliniche, alcune correggibili ed altre invece permanenti.

Quando ci esponiamo al sole la nostra pelle subisce dei cambiamenti visibili che tutti conosciamo: ci abbronziamo oppure, in caso di esposizione scorretta, ci scottiamo.

Perchè ci abbronziamo oppure ci scottiamo?

La radiazione ultravioletta, come abbiamo detto sopra, è una fonte di energia fisica che colpisce la nostra pelle.

Quest’ultima, colpita da un agente esterno, cerca di proteggersi. In realtà ciascuna singola cellula della nostra pelle (chiamata cheratinocita) cerca di proteggere il proprio DNA dai danni che potrebbe provocare questa energia esterna.

Per capire meglio cosa accade dobbiamo prima fare una piccola premessa sui cheratinociti che sono i mattoncini che costituiscono l’epidermide.

Il loro “cuore”, il nucleo, contiene le informazioni genetiche per la loro crescita, replicazione e buon funzionamento.

Questa loro parte deve essere quindi protetta e per farlo il cheratinocita utilizza i melanosomi (organuli che contengono la melanina, il pigmento che da il colore alla pelle) disponendoli “a cappello” sopra il nucleo così che la radiazione ultravioletta venga assorbita da loro e non alteri il “cuore”.

I melanosomi vengono prodotti dai melanociti, cellule della pelle presenti in maggior concentrazione a livello dei nei, ma diffuse, in numero minore, a livello di tutta la superficie cutanea.

Quando l’esposizione al sole è intensa e prolungata, come avviene durante il periodo estivo, i cheratinociti hanno bisogno di una maggiore quantità di melanosomi (contenenti melanina) da disporre “a cappello” al di sopra del nucleo, per preservarlo dai danni solari.

È proprio questo aumento di concentrazione nella pelle della melanina che determina l’abbronzatura.

Se l’esposizione al sole è molto prolungata e molto intensa i meccanismi di protezione non riescono a schermare totalmente la radiazione ultravioletta ed allora questa riesce a raggiungere il nucleo e a determinare i danni al DNA della cellula.

Se tali danni sono di una certa entità il nostro corpo non è in grado di correggerli e allora la cellula va incontro a morte con conseguente richiamo di cellule infiammatorie per “ripulire” la zona dai residui delle cellule danneggiate e comparsa quindi, clinicamente della scottatura.

La scottatura è caratterizzata da cute eritematosa, calda ed edematosa (gonfia) accompagnata da prurito, bruciore e dolore, e in alcuni casi da febbre, tutte alterazioni sostenute dai meccanismi descritti sopra.

Tutti questi sintomi, caratteristici della fase acuta, risolvono spontaneamente o con l’ausilio di farmaci topici e/o sistemici, nella maggior parte dei casi, senza esiti visibili sulla nostra pelle.

Che cosa fare in caso di comparsa di sintomi di una scottatura solare?

scottatura-solare-rimedi

Innanzitutto sospendere l’esposizione al sole immediatamente ed evitare ulteriori esposizioni fino alla risoluzione completa dei sintomi e al ripristino del benessere della pelle.

Per lenire e dare sollievo alla pelle è possibile effettuare degli impacchi con soluzione fisiologica fresca oppure con acqua termale e quindi applicare delle creme anti-infiammatorie cortisoniche o non cortisoniche in relazione alla gravità della situazione.

L’assunzione di farmaci per bocca è indicata nei casi gravi con interessamento di ampie superfici corporee e sotto controllo medico.

Superata la fase acuta e ripristinato il benessere della nostra pelle però dobbiamo ricordare che la nostra pelle ha subito un danno che non è più visibile ad occhio nudo, ma che può aver lasciato una “cicatrice” a livello del DNA dei nostri cheratinociti.

Queste “cicatrici”, se si sommano nel tempo e se vengono continuamente stimolate da agenti esterni lesivi possono dar luogo a lesioni cutanee permanenti come le lentigo solari (macchie del sole), foto-danneggiamento con rugosità della pelle e soprattutto possono dare il via alla genesi di tumori cutanei.

Per evitare tutta questa cascata di eventi è quindi fondamentale eseguire un’esposizione al sole corretta e controllata.

L’esposizione solare non dovrebbe avvenire nelle ore centrali della giornata, ma durante la prima parte della mattina e la seconda parte del pomeriggio.

Inoltre, anche durante questi orari è opportuno utilizzare una foto-protezione con “fattore di protezione solare” (SPF) elevato da applicare a tutta la superficie corporea e da rinnovare ogni 2 ore e dopo il bagno.

In molti casi è utile l’uso di protezioni fisiche: cappello, occhiali da sole, indumenti.

Se messe in atto con costanza, tutte queste semplici misure, possono prevenire le scottature e ridurre il rischio di complicanze a lungo termine.