Molte nuove tecnologie vengono pubblicizzate, soprattutto in ambito sanitario, con metodi non sempre trasparenti e corretti: vengono spesso proposte al paziente senza informarlo in maniera obbiettiva su tutti gli aspetti rilevanti che le riguardano, tralasciando quelli non ancora chiariti e talvolta omettendo addirittura le potenziali controindicazioni.

Per questo motivo, partendo dalla nostra esperienza pluriennale, vorremmo utilizzare questo articolo per fare luce su quanto riguarda la medicina rigenerativa, un argomento che di recente è stato pubblicizzato in modo massiccio come panacea risolutiva per moltissime patologie e problematiche estetiche.

Che cos’è la medicina rigenerativa?

Prima di tutto, ci preme chiarire i due semplici concetti sui quali si basa la medicina rigenerativa: il potenziale rigenerativo e la funzione antinfiammatoria di alcuni tipi di cellule.

Queste, dopo essere state prelevate dall’organismo del paziente stesso, vengono depurate con varie metodiche [principalmente centrifugazione o filtrazione] e quindi iniettate localmente, negli specifici punti dell’organismo che si desidera rigenerare.

I differenti metodi di purificazione ed applicazione rispondono ovviamente alla tipologia di intervento che si intende somministrare.

È giusto specificare che sono ancora in corso parecchie ricerche cliniche in merito, dunque in futuro le indicazioni delle varie tecniche potrebbero cambiare anche significativamente.

In ogni caso, sebbene alcuni meccanismi non siano ancora perfettamente noti, l’efficacia della medicina rigenerativa è accertata per lo meno su alcuni tipi di tessuto [per esempio ossa, tendini, legamenti].

Va detto anche che il potenziale rigenerativo è utile soprattutto nei pazienti giovani, che possono beneficiarne consistentemente. Nei pazienti più anziani, l’effetto di questi trattamenti si limita quasi esclusivamente alla funzione antinfiammatoria, che è comunque importante.

Che cos’è il PRP?

Il Plasma Ricco di Piastrine (PRP) è un preparato che si ottiene attraverso la centrifugazione del sangue del paziente, dopo averlo ottenuto con un semplice prelievo. È stato ideato negli anni ’70 allo scopo di curare la cute ustionata ed è utilizzato con successo in molte specialità mediche.

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Come si ottiene il PRP?

Si utilizza il sangue venoso periferico, prelevato con una semplice siringa e miscelato con un anticoagulante per evitarne il rapido decadimento. Attraverso appositi macchinari, dal materiale ematico viene separata la componente piastrinica, che è poi trattata ulteriormente con un attivatore e un procoagulante poco prima di essere nuovamente iniettata nel paziente.

Che cosa non è il PRP?

Per chiarezza e trasparenza, è necessario ricordare che non si tratta di qualcosa di miracoloso, in grado di ringiovanire qualsiasi tessuto, rigenerare una struttura anatomica completamente deteriorata e far sparire qualsiasi cicatrice.

A parte la già citata limitazione di età del potenziale rigenerativo, è proprio la fase di sviluppo tecnologico a suggerire che sia giusto non alimentare aspettative eccessive:

nonostante alcuni proclami sensazionalistici, si tratta di un metodo relativamente nuovo, che è efficace in molti casi ma non funziona allo stesso modo in tutti i pazienti.

Tutto sommato, però, la scarsissima invasività e gli effetti secondari praticamente inesistenti lo rendono utilizzabile in quasi tutti i pazienti. Le uniche serie controindicazioni sono per le donne in gravidanza o per i pazienti che sono affetti da infezioni, patologie autoimmuni, tumori o comunque in caso di immunodepressione.

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Le applicazioni di PRP di Studi Medici Usuelli

La procedura di estrazione ed applicazione non è particolarmente complessa ma consigliamo di assicurarsi sempre che venga effettuata da un centro specializzato, che garantisca i migliori standard di sicurezza e professionalità. Il nostro centro, attivo fin dal 1983 come studio odontoiatrico, è autorizzato da molto tempo alle applicazioni di PRP per diversi usi, per i quali costituisce ormai un punto di riferimento a livello locale.

Medicina rigenerativa e ortopedia

Uno degli utilizzi più proficui del PRP è senza dubbio legato alla rigenerazione di tendini, legamenti e tessuti cartilaginei deteriorati da traumi o artrosi.

In quest’ambito, la tecnica può essere utilizzata sia da sola, per esempio nella tendinopatia non inserzionale del tendine d’Achille, sia come fattore adiuvante per ridurre l’infiammazione ed accelerare i tempi di recupero a seguito di un intervento chirurgico.

In ortopedia, questa tecnica si applica solitamente attraverso le infiltrazioni e viene spesso ripetuta più volte; infatti, per ottenere il migliore risultato dal PRP è spesso necessario reiterare le applicazioni ed avere qualche settimana di pazienza affinché il potenziale rigenerativo sviluppi i suoi effetti.

Medicina rigenerativa e odontoiatria

In ambito odontoiatrico, la medicina rigenerativa si utilizza principalmente allo scopo di favorire la ricrescita ossea in maniera non invasiva, senza che il paziente debba subire importanti trattamenti chirurgici. Questo può essere estremamente utile nel caso sia necessario installare un impianto protesico in un punto carente di tessuto osseo sano.

Altra applicazione dove si ottengono risultati molto importanti sono gli interventi sui tessuti parodontali, soprattutto negli innesti connettivali [intervento che serve a ricreare la gengiva aderente quando ne abbiamo una perdita].

Netta è la riduzione dei processi infiammatori nel post-operatorio e rapidissima l’integrazione dell’innesto.

Medicina rigenerativa e dermatologia

Oltre al già citato utilizzo del PRP per la rigenerazione della cute, sperimentate ormai più di 40 anni or sono, un’applicazione interessante di questa tecnica si ha senz’altro nel trattamento di alopecia e calvizie.

In effetti, i risultati che si possono ottenere in questo ambito sono notevoli e le metodologie di utilizzo stanno evolvendo verso una maggiore specificità.

Il PRP viene utilizzato soprattutto nelle fasi iniziali, per trattare piccole aree che sono soggette a questo problema, oppure in combinazione con l’autotrapianto di capelli.