[Testo a cura della dr.ssa Simona Tavecchio, dermatologo]


Il sole fa bene alla pelle? Quale protezione solare devo usare? Come proteggere i nei e quando controllarli?

Queste sono alcune delle domande che spesso vengono fatte al dermatologo, durante una visita, soprattutto nel periodo che precede l’estate.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Innanzitutto la risposta a queste domande non è univoca per tutte le persone, ma diversa e personalizzata per ciascun soggetto, per la sua storia medica, per il suo tipo di pelle e per la sua storia dermatologica. Se consideriamo gli effetti del sole sulla pelle sono sia benefici che dannosi.

Gli effetti dell’esposizione al sole

L’esposizione della pelle al sole determina la produzione di vitamina D, che gioca un ruolo importante in moltissime patologie, tra cui quelle scheletriche, cardiovascolari, del sistema nervoso centrale, del sistema riproduttivo, infettive e dermatologiche.

Accanto a questo effetto positivo sulla pelle, il sole però è in grado di determinare delle alterazioni cutanee negative: un invecchiamento più rapido della pelle e la possibile degenerazione dei nei.

Il ruolo dei nei

I nei possono essere presenti dalla nascita o dall’infanzia oppure comparire in età adulta. Possono comparire in qualsiasi punto del corpo, ma più frequentemente nelle aree che più spesso sono esposte alla luce solare.

È importante far controllare la propria pelle ed in particolare i nei per escludere la presenza di nei a rischio.

L’esame dei nei viene effettuato mediante una visita dermatologica durante la quale viene controllata tutta la superficie cutanea e, con un particolare strumento chiamato dermatoscopio o dermoscopio o microscopio a epiluminescenza, vengono analizzate le caratteristiche “microscopiche” dei nei, viene effettuata la cosiddetta mappatura.

I nei non sono tutti uguali

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Esistono diversi tipi di nei, ma la distinzione più importante è quella tra neo e melanoma, il tumore maligno che deriva dalle stesse cellule che costituiscono i nei.

Il melanoma può comparire a livello di un neo preesistente oppure può insorgere ex novo su cute sana. Ci sono delle caratteristiche di un neo visibili ad occhio nudo che possono orientare il paziente nel sospettare che un neo possa essere atipico:

  • asimmetria,
  • bordi frastagliati o irregolari,
  • colore molto scuro e/o aree molto scure/nere nel contesto di un neo,
  • dimensione superiore ai 5 mm e una rapida crescita,
  • repentini cambiamenti a carico di una delle caratteristiche descritta sopra.

In caso di sospetto è opportuno effettuare una visita dermatologica in tempi rapidi, altrimenti le visite di controllo / mappatura dei nei vengono effettuate più o meno annualmente.

Al termine di ogni visita comunque viene indicata al paziente la frequenza con la quale effettuare i successivi controlli in relazione allo stato della sua pelle.

Il ruolo dell’invecchiamento della pelle

Per quanto riguarda l’invecchiamento della pelle indotto dall’esposizione ai raggi solari, questo non si manifesta in modo immediato, ma la nostra pelle ha “memoria” di tutto quello a cui viene esposta nel tempo e, nel corso della vita, mostra tali alterazioni con la formazione di rughe e di macchie della pelle (le lentigo solari).

Come proteggere la nostra pelle e ridurre il rischio di comparsa di queste alterazioni? Abbiamo oggi a disposizione, oltre alle fotoprotezioni in crema, delle protezioni solari in compresse che contengono degli agenti con capacità di fotoprotezione e degli agenti con capacità antiossidante.

I primi permettono di proteggere la nostra pelle dal sole agendo in sinergia con le creme applicate direttamente sulla pelle; i secondi sono in grado di correggere i danni che vengono creati dall’esposizione al sole mediante dei meccanismi antiossidanti.

I due tipi di fotoprotezione, in crema e in compresse, andrebbero utilizzate insieme per avere un effetto di protezione solare completo.

È sempre utile ricordare che la fotoprotezione in crema, perché sia efficace, deve essere applicata ogni 2 (massimo 3) ore e ogni qual volta si bagni la pelle.

Le fotoprotezioni da applicare sulla pelle sono oggi di numerosi tipi e con caratteristiche diverse, formulate anche in relazione alle possibili patologie e/o allergie del paziente.

Le patologie delle pelle dovute all’esposizione solare

eritema-solare

L’esposizione al sole, oltre a questi effetti negativi comuni a tutte le persone, può determinare, in soggetti predisposti, delle vere e proprie patologie, in primis i cosiddetti “eritemi solari”.

Si tratta della comparsa di lesioni cutanee nelle aree fotoesposte, di solito accompagnate da prurito che possono essere determinate da una vera e propria “allergia” al sole oppure possono essere determinate da meccanismi molteplici e più complessi.

Per fare diagnosi di precisione abbiamo a disposizione diversi test che ci permettono di chiarire la situazione del nostro paziente.

In ogni caso un mattone fondamentale nella gestione di questi disturbi è l’evitamento del sole oppure una protezione totale eseguita in modo corretto e scrupoloso. È proprio in questi pazienti che giocano un ruolo fondamentale i fotoprotettori assunti per bocca.

Gli effetti positivi del sole sulla pelle

Ma il sole non ha solo aspetti negativi, anzi. Il sole, come ricordato all’inizio, determina la produzione di vitamina D, sostanza fondamentale per numerosi apparati, per il mantenimento del loro buono stato ed equilibrio.

È stato riscontrato che nelle persone che non si espongono al sole o che si proteggono in modo pressoché totale i livelli di vitamina D sono bassi, al di sotto della norma, e tale carenza va supplementata con farmaci o integratori che contengono vitamina D.

Per quanto riguarda gli effetti positivi del sole sulla pelle, l’esposizione al sole ha un effetto benefico per le persone affette da alcune malattie della pelle, tra cui, le più frequenti sono la psoriasi, la dermatite atopica e la prurigo nodulare. Il sole determina una riduzione dell’infiammazione della pelle avendo quindi un effetto curativo sulle patologie sopra citate.

Il sole quindi non può essere definito né un nemico e nemmeno un amico della pelle; in relazione alle condizioni della pelle di ciascun soggetto l’esposizione al sole e la relativa fotoprotezione vanno modulate per ottenere il migliore effetto.