Quando si parla di apparecchio per i denti per bambini, le domande che emergono sono molte.

Come negli adulti anche in questo caso si può parlare di apparecchio mobile, o fisso a seconda dell’età del bambino e del problema che si deve andare a trattare.

Si consiglia di effettuare la prima visita odontoiatrica a partire dai tre anni, quando la dentatura da latte è completa ed iniziano a vedersi i primi problemi di carie, al palato e al posizionamento della mandibola e della mascella.

Infatti la scelta di mettere un apparecchio dentale a volte non è meramente estetica, bensì curativa.

Spesso però per rendersi conto della presenza di un problema abbiamo bisogno dell’intervento dello specialista. Infatti per esempio anche semplici anomalie della mandibola possono portare a problemi di diversa natura pure in età adulta, quali cefalee o problemi alla postura.

Un dente storto invece non è solo brutto esteticamente, ma può risultare difficile da pulire e dunque in quel punto è facile che si fermi cibo e che nel corso del tempo si formino carie. Solitamente durante la prima visita l’odontoiatra non effettua nessuna mossa invasiva sul bambino, ma si tratterà piuttosto di un incontro conoscitivo per fare in modo che il paziente possa familiarizzare con l’ambiente e torni con serenità ai successivi controlli.

L’apparecchio mobile per bambini

L’apparecchio mobile può essere utilizzato già nei bambini molto piccoli anche per correggere lievi problemi di masticazione o modificare la scorretta abitudine di succhiare il dito o il ciuccio.

Come dice la parola stessa la sua caratteristica principale è che il paziente lo può togliere liberamente quando ne sente il bisogno, per mangiare e per lavarsi i denti.

L’apparecchio mobile può essere di diverse forme, dimensioni e modelli e ricopre tre diverse funzioni:

  1. correzione dei difetti di masticazione, apertura e chiusura della bocca e della mandibola
  2. quella ortodontica, ossia il raddrizzamento dei denti, funzione in cui l’apparecchio mobile è meno efficiente di quello fisso poiché non lavora ininterrottamente come quest’ultimo.
  3. quella di mantenimento dell’obbiettivo, ovvero il paziente che ha portato l’apparecchio fisso per il periodo indicato, poi può utilizzare quello mobile per rendere i risultati più duraturi ed evitare un nuovo spostamento dei denti.

L’apparecchio fisso per bambini

L’apparecchio fisso invece, viene usato a partire dall’età adolescenziale quando i denti permanenti sono quasi tutti presenti nella bocca e a volte per la sua struttura a placchette può risultare più doloroso specialmente nelle prime settimane in cui viene montato.

Si aggiunga pure a tutto questo il fastidio di avere in bocca qualcosa di ingombrante e metallico e la consapevolezza di non poterlo togliere a proprio piacimento. Per questo motivo viene consigliato di intervenire non appena ci si accorga di qualche difetto ai denti, in modo da tale da poter usare un apparecchio mobile che di sicuro ostacola di meno la pulizia quotidiana dei denti.

L’apparecchio fisso comunque è lo strumento più veloce che offre risultati duraturi. L’apparecchio fisso può essere di diverse forme e dimensioni e di vari tipi. Il più famoso è il modello “edgewise”, ossia formato da placchette, incollate ai denti con una sostanza particolare, dove passa un filo metallico che segue tutta l’arcata dentale.

Questo filo esercita una forza sui denti fino a raddrizzarli perfettamente. Gli apparecchi fissi vengono chiamati anche “attacchi” o “brackters”, poiché installati fissi sui denti.

È naturale che spesso questo tipo di apparecchio possa provocare fastidio e dolore, per cui si consiglia soprattutto nei primi giorni di assumere cibi morbidi e liquidi. Inoltre capita che l’apparecchio ortodontico provochi vesciche o piccole lesioni e irriti le mucose della bocca.

Per permettere alle piccole lesioni di guarire, è opportuno applicare direttamente sugli attacchi una cera ortodontica, assolutamente atossica. In questo modo la piastrina risulta arrotondata e la mucosa riesce a guarire più velocemente. Per accelerare questo processo è utile anche l’uso quotidiano di un buon collutorio che favorisce la disinfezione della bocca e agevola la guarigione.

Una volta trovato l’apparecchio giusto, non bisogna tralasciare le periodiche visite di controllo, la cui cadenza cambierà a seconda del caso specifico e servirà pure a controllare che non si
formi placca intorno agli attacchi e che dunque non venga danneggiato lo smalto dei denti.

Per non incorrere in problemi di carie, accumuli di tartaro o problemi alla gengive è fondamentale lavarsi i denti dopo ogni pasto, non consumare molti cibi zuccherati, e in caso di apparecchio mobile, prendere l’abitudine di disinfettarlo. La stessa cosa vale per l’apposito contenitore che va ogni giorno igienizzato, pulito e asciugato con la massima cura.

Purtroppo è da tenere in considerare la possibilità che i denti raddrizzati dopo l’ortodonzia “tornino storti” o che almeno ci provino; in termini tecnici questo fenomeno si chiama “recidiva ortodontica”.

Per fronteggiare questo problema si consiglia dopo la rimozione dell’apparecchio fisso di continuare con un apparecchio mobile che all’inizio va usato il più possibile e dopo qualche mese di notte in modo tale da fissare il risultato conseguito, soprattutto quando si parla di bambini, con tanto sacrificio.

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Il problema psicologico dell’apparecchio negli adolescenti

Non è da sottovalutare il problema estetico di portare un apparecchio. Sono molti infatti i ragazzini che si sentono a disagio ad avere i denti ricoperti da piastrine d’argento ed elastici che nel massimo delle aspettative sono colorati. Fortunatamente però negli ultimi decenni hanno preso sopravvento nuove tipologie di apparecchi molto più discrete composte da piastrine di ceramica che si notano poco o niente dall’esterno e in alcuni casi persino invisibili.

Anche per quanto riguarda l’apparecchio mobile è possibile scegliere tra alcuni modelli completamente trasparenti. Lo svantaggio è che il tempo necessario per portare a termine il trattamento potrebbe allungarsi. È però consigliabile confrontarsi con l’odontoiatra per capire quale modello e tipologia di apparecchio sia più idoneo a risolvere il problema in modo efficace e duraturo.